Visione

Radici: sono l’Identità e il legame con il proprio luogo natio che ci portano a volerlo preservare, affinchè rimanga il luogo natio dei nostri figli, nipoti. Questo è stato il messaggio dei nostri avi, che nel 1918 ritornarono a casa dall’esilio a Bruck an der Leitha, ex impero austro-ungarico. Ad aspettarli non c’erano più case e nemmeno miseri orticelli e vigneti, ma c’era il Carso, la roccia, la terra.

Da li hanno ricominciato la loro nuova vita, coltivando la terra, accudendo agli animali e vendendo latte di capra ogni giorno a Gorizia.

Solo la coltivazione della terra ha il potere di far comprendere a fondo l’amore, quel senso di appartenenza alla vita per sempre. E’ il sentirsi parte della Natura, rispettandone le regole e le pazzie che solo nel corso di un’intera vita abbiamo la possibilità di comprendere.

San Michele del Carso è il nostro punto nell’Universo: porta con se la storia dell’umanità: dalle grotte carsiche di millioni di anni, ai primi insediamenti “castellieri neolitici” dell’Età del Bronzo, nelle parole così umane e sagge di Primož Trubar,  ascoltate con stupore dal popolo locale al castello di Rubbia – grad Rubije nel 1563. Ma anche segni indelebili che hanno condizionato la vita nel nostro paese, a livello umano e culturale: trincee e gallerie cannoniere della prima Guerra Mondiale, stelle rosse sui monumenti alla Resistenza, bunker antiatomici della Guerra Fredda.

Tutto ciò va comunicato affinchè possa essere
compreso, rispettato, preservato e mai dimenticato.